Italiani in Tink - Ivana
Tink è nata nel 2012 a Stoccolma (si, a breve festeggeremo i nostri primi 10 anni!) e da allora è cresciuta moltissimo; da start up svedese, con poco più di 20 dipendenti e un piccolo ufficio condiviso, a piattaforma di open banking, leader in Europa, con più di 500 Tinkers sparsi in 13 paesi. Uno di questi uffici si trova a Milano, hub tecnologico del Bel Paese. Tink è approdata in Italia nel 2019 con l’obiettivo di rendere possibile per le famiglie e le imprese di capire la propria economia abilitando le più grandi banche e fintech a creare servizi eccezionali ai loro clienti. Oggi in Italia lavoriamo con BNL, Poste Italiane ed Enel X (e a breve potremo rivelare altri clienti). Con questa serie, “Italiani in Tink” vi vogliamo presentare tutti i nostri colleghi italiani, raccontarvi un po’ di loro e di come si sono avvicinati al mondo del fintech, fino ad approdare a Tink.
Il tuo colore preferito? Lilla
Sei più da spiaggia o da sci? Spiaggia
Il tuo piatto preferito? Pizza (napoletana ovviamente! :))
La collega di oggi è Ivana, Senior Solutions Architect, la nostra guru su API bancarie e tutto ciò che di tecnico concerne l’open banking!
Per cominciare, vuoi presentarti in qualche riga?
Mi chiamo Ivana Gargiulo, vengo da Sorrento e vivo a Roma da 13 anni.
Dopo un’esperienza di più di 10 anni in un hub tecnologico dell’Associazione Bancaria Italiana, dove mi occupavo di standard finanziari sia per servizi C2B che in relazione alle nuove API stabilite dalla PSD2, ad inizio 2021 mi sono unita al team di Tink. Rispondo ai bisogni dei nostri prospect e dei nostri clienti in termini più tecnici, supportando le vendite nella preparazione di soluzioni tecniche che rispondano a diversi casi d'uso che possono essere sviluppati con i nostri prodotti, e seguendo da vicino i clienti nelle richieste di nuove funzionalità che riguardano prodotti già implementati.
Qual è il tuo background di studi? In Italia non sono molto le donne che lavorano nel settore tech
Sono laureata in ingegneria delle telecomunicazioni e la mia prima esperienza è stata in ambito informatico su applicazioni per il controllo del traffico aereo. Ho sempre avuto una forte passione per la matematica e le tecnologie, cosa che ho cercato di incontrare negli studi e nel percorso lavorativo. Beh, diciamo che non andavo male in matematica a scuola :)
Come hai conosciuto Tink e cosa ti ha convinto ad unirti al team?
Tink l’ho conosciuta in qualità di terza parte (TPP), quando lavoravo per uno dei maggiori gateway italiani di open banking (CBI Globe). Mi ha subito stuzzicata l'idea di vedere lo stesso mondo da un punto di vista diverso, sia tecnicamente che di mercato, essendo Tink un’azienda svedese.
Unirmi al team ha significato ampliare le mie conoscenze sull’open banking grazie all’offerta di diversi prodotti a valore aggiunto che costituiscono di fatto un’evoluzione dei servizi base di account aggregation e payment initiation.
Quali sono secondo te i punti di forza di Tink?
A differenza di quello che ho potuto vedere in Italia, Tink è una società molto fluida, flessibile e non incanalata nei soliti binari. C’è una massima apertura al cambiamento e una spinta ad evolvere i prodotti, anche sulla base dei requisiti espressi dai clienti.
Inoltre, la nostra SDK Tink Link, è uno strumento che permette ai nostri clienti di utilizzare la migliore UX possibile, offrendo un flow ottimizzato agli utenti finali.
Quali sono stati i tuoi principali successi da quando sei entrata in Tink?
Il fatto di essermi allineata alla flessibilità dell’azienda: ho infatti sposato più ruoli da quando sono arrivata, col fine comune di mirare alla soddisfazione del cliente.
Com'è lavorare per un'azienda come Tink?
È un ambiente dinamico e internazionale. Siamo riusciti a rendere lo smart working una metodologia standard, e ogni giorno sono in contatto con i vari team in Paesi come Svezia, UK, Germania e Spagna, tutti con realtà diverse.
Cosa ti ha attratto più precisamente del mondo del fintech e dell'open banking?
Credo che l’open banking sia uno strumento molto potente, anche se in Italia ci sono ancora diversi margini di miglioramento sulla sua implementazione, soprattutto rispetto alla compliance e alle regole dell’EBA. Ciò detto, credo che la situazione migliorerà velocemente e che si sentirà parlare di open banking sempre di più, nel futuro sarà sempre più conosciuto, anche dagli utenti stessi, visto che ne traggono molti vantaggi. Tra questi, la possibilità di essere più indipendenti e avere più informazioni rispetto alle proprie finanze, avere delle viste particolari come quelle offerte dal nostro prodotto Money Manager. Oggigiorno, con l’avvento delle neobanks, è molto diffusa l'abitudine di avere più conti correnti con più banche: diventa quindi necessario poter offrire ai clienti una visione d’insieme dei propri conti, attraverso un’unica applicazione che permette di di visualizzare, per esempio, saldo e transazioni.
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